Suor Elena Bosetti sjbp

Lo stile pastorale di Paolo e la pastorale del carisma paolino (I)

04La prospettiva della relazione che mi è stata affidata, se ben comprendo, prevede un duplice momento strettamente collegato. Si potrebbe parlare di un doppio binario, che va da Paolo all’Alberione e da questi alla Famiglia Paolina:

  1. a) stile pastorale di Paolo (secondo l’ermeneutica dell’Alberione)
  2. b) pastorale del carisma paolino.

  • Il raccordo tra i due poli o binari è dato a mio avviso proprio dalla rilettura carismatica di Don Alberione. Egli è stato affascinato non solo dalla dottrina dell’Apostolo, ma dalla sua mistica e spiritualità, dal suo vivere di Cristo e per Cristo, dal suo modo di comunicare il Vangelo e fare Chiesa.
  • Chiaramente c’è anche una componente soggettiva nell’interpretazione alberioniana, come del resto in ogni ermeneutica. Occorre essere consapevoli del “filtro” soggettivo, culturalmente e storicamente datato che caratterizza ogni lettura, anche quella di don Giacomo Alberione.
  • D’altro canto – e qui siamo già sul secondo binario – siamo consapevoli che proprio la dimensione pastorale costituisce un’ardua sfida per l’intera nostra Famiglia giacché nell’intento del Fondatore essa non può limitarsi a far conoscere l’Apostolo e le sue Lettere, ma assai più a farne rivivere lo spirito e la passione: occorre essere «san Paolo vivo oggi»!
  • Paolo è anzitutto l’Apostolo: titolo che lo qualifica in modo eminente. Ma lo si può considerare a buon diritto anche “pastore” della Chiesa, e come tale Don Alberione lo propone alle Pastorelle. Come modello di pastorale. Non da solo, ma insieme a Pietro. Pietro e Paolo apostoli e pastori, patroni della Chiesa di Roma (e della quarta congregazione della FP).

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