Don Silvio Sassi, ssp

L’attualizzazione del carisma paolino nel terzo millennio:

Spiritualità e missione

  1. Introduzione

0.1. Papa Giovanni XXIII descrive in questi termini l’obiettivo della convocazione del Concilio Vaticano II: “La Chiesa cattolica non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato” (omelia del 13.11.1960). Credo che l’intento dell’VIII Capitolo Generale nel porre tra le sue linee operative (1.2.3) questo Seminario internazionale sia il medesimo applicato al carisma paolino: non un museo di archeologia, ma l’antica fontana del villaggio che disseta tutte le generazioni di Paolini.

Il beato Giacomo Alberione, parlando il 26.11.1950 al Congresso degli Stati di perfezione, precisa: «L’“aggiornamento” sta nel far rivivere tutto lo spirito dei Fondatori ed i principi e le regole delle Costituzioni; ma nello stesso tempo considerare i bisogni e le circostanze odierne, per le applicazioni e le interpretazioni necessarie» (San Paolo, novembre 1950).

Indicando la necessità di una “fedeltà dinamica”, Giovanni Paolo II, nell’esortazione post-sinodale Vita consecrata (25.03.1996), afferma:
«Gli Istituti sono dunque invitati a riproporre l’intraprendenza, l’inventiva e la santità dei fondatori e delle fondatrici come risposta ai segni dei tempi emergenti nel mondo di oggi» (n. 37).

Con questo Seminario stiamo raccogliendo l’invito del Fondato- re: «Il mondo ci comprenderà se useremo, per comunicare con esso, i mezzi attuali. Quindi non pensare a dire: “abbiamo fatto sempre così”. Con il passare degli anni bisogna che noi ci adattiamo alle condizioni del tempo in cui viviamo» (Vademecum, n. 347).

Le citazioni riportate ci garantiscono che per mantenere valido un carisma occorre attualizzarlo e che la metodologia necessaria è adattare il carisma alle necessità del tempo, non viceversa: è lo stile dell’incarnazione…

====================

Continua a leggere PDF