Silvio Sassi ssp

Don Alberione interprete di San Paolo

  1. L’ammirazione di Don Alberione per San Paolo

1.1. «San Paolo: il santo dell’universalità. L’ammirazione e la devozione cominciarono specialmente dallo studio e dalla meditazione della Lettera ai Romani. Da allora la personalità, la santità, il cuore, l’intimità con Gesù, la sua opera nella dogmatica e nella morale, l’impronta lasciata nell’organizzazione della Chiesa, il suo zelo per tutti i popoli, furono soggetti di meditazione. Gli parve veramente l’Apostolo: dunque ogni apostolo ed ogni apostolato potevano prendere da lui. A S. Paolo venne consacrata la Famiglia. A S. Paolo va attribuita anche la guarigione del P.M.» (Abundatentes divitiæ gratiæ suæ, 64).

Non essendo possibile ricostruire in forma storica documentata la genesi e lo sviluppo della conoscenza e dell’assimilazione di San Paolo da parte di Don Alberione, il testo riportato, da lui scritto in occasione del quarantesimo anno di fondazione della Società San Paolo, costituisce la testimonianza più attendibile dalla quale desumere l’effetto prodotto da San Paolo su Don Alberione negli anni della sua formazione seminaristica.

Le numerose doti, spirituali e apostoliche, che Don Alberione elenca di San Paolo, portano alla conclusione che l’Apostolo è un modello per «ogni apostolo ed ogni apostolato». Percepiamo già da queste considerazioni il duplice interesse che Don Alberione ha per San Paolo: egli è punto di riferimento per ogni credente e, soprattutto, prototipo per ogni apostolo e ispiratore di ogni attività apostolica.

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